Elena Bonacina nasce nel secolo scorso a Milano, dove, sposata da trent’anni anni vive con il marito e i tre figli. Studiò lingue straniere al liceo e poi all’università, dove si laureò in germanistica. Lavorò nel campo dell’editoria svolgendo funzioni di organizzatrice dei servizi moda e “photo editor”. In seguito lavorò per una importante società americana di “head hunter” (letteralmente dall’inglese; cacciatore di teste – cervelli) di una fondazione filantropica. Il suo desiderio di diventare imprenditrice, essere indipendente, e la sua voglia di sfida giocheranno per lei un nuovo ruolo.
Un incontro, segnò la sua svolta. Grazie all’intuizione e l’aiuto del marito imprenditore lasciò la tranquillità di un lavoro ormai collaudato per buttarsi a capofitto in una nuova avventura, dove ebbe l’occasione di rimettersi in gioco, studiare di nuovo e prendersi delle responsabilità in prima persona. Supportata grazie all’esperienza del marito nel settore ittico e da professionisti che la guidano in campi inesplorati, come contabilità – social media, oggi, affronta con spirito che la fa sentire ancora una “giovane” donna in crescita con la voglia di affermarsi. Ora, sogna che almeno uno dei suoi ragazzi, decida di supportarla in questa avventura.
Con il marito ebbe la fortuna di viaggiare molto, da “italiani”, si sono sempre sentiti ambasciatori delle realtà più belle che il nostro Paese esporta da anni; moda – design – fine food. Questo li ha portati a stimolare sempre più la ricerca dell’eccellenza, in ogni campo, specialmente in quello della gastronomia.
Parlaci di quell’incontro.
Tutto ebbe inizio tre anni or sono con l’incontro di un allevatore di storioni che produce caviale 100% italiano, non lontano da Milano dove viviamo. Segnò definitivamente la mia svolta imprenditoriale. La decisione, fu presa d’impulso; fondare un’azienda per distribuire questo eccellente rodotto di altissima qualità nel mondo. Così, d’accordo con il produttore, subito cercammo un nome per commercializzare il suo caviale con il nostro brand, e Canaletto fu!
Un nome insolito per un brand che commercializza caviale, Canaletto?
La famiglia di mio marito ha origini veneziane, siamo amanti della pittura, in particolare Tintoretto e Canaletto. Ho molti legami con Venezia, mi sento parte della famiglia veneziana, sapere che i iei figli hanno sangue veneziano, sembra anche a me di avere le radici in questa città. Con grande presa in giro dei miei figli – continuo a fotografare ogni angolo nascosto – altana – finestra piombata, come se fosse per la prima volta, un modo per appropriarmi di tanta bellezza e portarla via con me. Abbiamo impiegato poco tempo a decidere; “Canaletto”. Dopo una ricerca per vedere se potevamo usare questo nome, la registrazione del marchio e la mia vita è cambiata.
Dall’editoria, passando per una fondazione filantropica alle uova di storione. Parlaci di tuo questo percorso anomalo.
Dall’editoria alla fondazione filantropica, a imprenditrice con mio marito. Tanta ricerca, corsi per venditori, acquisizione di nozioni amministrative con il supporto di consulenti professionisti. Mio marito lavora nell’azienda di famiglia e mi supporta in ogni momento, anche se sono io in prima linea, piena di entusiasmo per questo nuovo progetto di vita. I miei tre figli, tutti ormai grandi, si interessano molto di quello che faccio, ne parliamo spesso a tavola quando siamo tutti riuniti. Tutto quello che apprendo di nuovo ogni giorno lo condivido con loro, così da prepararli per un loro eventuale coinvolgimento futuro. Venezia è come vivere in un sogno, il caviale è un “fine food” che ti porta a sognare atmosfere raffinate e ovattate quasi estraniandoti dalla routine quotidiana e il caviale Canaletto rende questo sogno realtà.
Da un’idea alla realizzazione sino al consolidamento del brand?
La nostra prestigiosa realtà è nata da un semplice e conviviale incontro con un allevatore di storioni che venuto a conoscenza della grande esperienza nel mercato ittico di Milano della nostra di famiglia, ci ha contattato per distribuire il suo caviale. Abbiamo così conosciuto l’eccellenza di un prodotto che, una volta provato – assaggiato – assaporato, diventa impossibile da sostituire. Motivo per il quale abbiamo deciso di fondare la “Canaletto srl” per distribuire la pregiata qualità di questo caviale che ci è parso da subito un’assoluta rarità. Un vero e proprio lusso per il palato, come un’opera d’arte del famoso pittore settecentesco Giovanni Antonio Canal. Attraverso le sue stupende vedute raccontò il mito della bellezza senza tempo di Venezia, città degli avi della nostra famiglia, che ancora oggi rievoca il piacere raffinato e cosmopolita fonte d’ispirazione per chi desidera solo il meglio.
Parlaci dell’allevamento?
L’allevamento, dal 2018 è situato in Provincia di Cremona, all’interno di un parco naturale. Il nostro caviale proviene solo da storioni tenuti in vasche con acqua di risorgiva, in una zona ancora incontaminata della Lombardia. Una filiera “corta”, dalla produzione al prodotto inscato lato, dove i pesci vengono allevati da avannotti con mangimi OGM free in vasche di acqua pura e limpidissima, con un ciclo produttivo che utilizza energia fotovoltaica. Ogni pesce è regolarmente controllato presso un laboratorio all’avanguardia con tutte le certificazioni richieste dalla legge italiana ed europea. Gli storioni, arrivati al momento giusto di maturazione, dopo anni di laboriosa attesa, grazie all’esperienza dei migliori maestri salatori, che operano solo a mano secondo l’antico e tradizionale metodo “Malossol” (dal russo: poco salato), si ottiene un caviale squisito e prelibato, ora denominato “Canaletto”.
In questi ultimi anni, i produttori di caviale italiani sono aumentati, causa la maggiore richiesta interna oppure per maggiore presa di pozione sul mercato internazionale?
Tutte e due le motivazioni, anche se la ragione principale è che il rapporto qualità prezzo ha reso il prodotto italiano più appetibile alle fasce medie di reddito senza temere più il confronto qualitativo con Russia e Iran. Fino al 2016, l’Italia era il massimo produttore europeo di caviale con il 48% del’export in Europa. Con l’arrivo della Cina sul mercato la scelta si è fatta più ampia per i clienti abituati agli standard di qualità molto elevati sia nell’allevamento degli storioni che nella produzione di caviale, quello italiano è considerato un caviale di eccellenza. Certo, investire in un allevamento ha dei costi considerevoli, considerando gli anni di attesa, dagli 8 ai 15 come minimo a seconda della specie, prima di poter ottenere la giusta maturazione delle femmine di storione. Le crescenti richieste del mercato, nonostante questo, hanno incoraggiato nuovi investimenti a lungo termine i cui frutti si vedono ormai da qualche anno.
Progetti futuri?
Avere la possibilità di fare conoscere sempre di più il nostro brand come veicolo di eccellenza italiana, aprire il commercio online anche per questo settore del lusso, proporre il caviale come “luxury food” per tutte le stagioni e non solo limitato alle ricorrenze come Natale – Capodanno – San Valentino.
Articolo e intervista di Maurizio Pelli editore