“Italian Wine Cripto Bank”, un progetto innovativo – inedito nel mondo del vino italiano, la
prima e unica “Banca del Vino” del suo genere a livello globale.
“La promozione dei vini pregiati delle Cantine Italiane selezionate su un mercato mondiale – globale nuovissimo, tenendo costantemente presente, anche quello tradizionale è tra i primi obbiettivi della Banca, come quello di offrire agli amanti del vino italiano, appassionati – collezionisti delle grandi etichette da godersi o conservare, aggiungendo la possibilità di “guadagnarne” molte altre, senza correre rischi. La Banca offre ai suoi “Believer” delle eccezionali opportunità di ritorno, garantite dai vini pregiati del proprio caveau assicurato e coperto da ogni eventualità di rischio. Questa, in sintesi, è la missione del “Italian Wine Crypto Bank” (IWCB), la prima e unica “Banca del Vino” del suo genere a livello globale. Il progetto, fu lanciato lo scorso dicembre 2020, ora nella sua fase “uno”, quella della presentazione alle cantine italiane. Il lancio ufficiale dell’inizio delle sue attività è previsto per il prossimo giugno 2021.
Basata su “Blockchaine” e “DLT” (Distributed Ledger Technology), tecnologie affidabili, controllabili oltre che a prova di manomissione, la IWCB punta innanzitutto al nuovo segmento economico e sociodemografico degli utilizzatori delle criptovalute, oltre a quello dei “digital asset”, a livello mondiale. Parliamo di potenziali consumatori, con alta capacità di spesa, soprattutto nei giorni durante i quali le loro valute produrranno guadagni: oggi sono 180 milioni, nei prossimi cinque anni potranno crescere fino cinque volte il numero attuale la previsione è di Michael Saylo CEO di “MicroStrategy”. Per questo i correntisti che avranno puntato sui vini dalla Banca potranno, anzi dovranno, pagarli solo in cripto valute. Sì, c’è anche Bitcoin, tra le altre venti cripto opzioni disponibili.
Facilissimo per gli entusiasti delle criptovalute, forse un pocomeno per gli altri, che sono potenzialmente tantissimi. La Banca punta, infatti, anche al mercato tradizionale, quello composto da chi nel mondo vuole acquistare vini pregiati italiani perché ama degustarli o vuole collezionarli comeforma di investimento. Un target attuale, in grosso fermento inquesto periodo. Dopo anni di preparazione, l’IWCB è nata, sì, in un momento travagliato a causa della pandemia, ma, allo stesso momento, scrive il “Decanter Magazine”: “”il buon vino italiano è alle prese con una domanda storica e l’Italia è molto di moda tra i collezionisti e i commercianti di vinipregiati”. Il valore commerciale dei vini italiani nel mercato secondario, negli ultimi 10 anni, è cresciuto con tasso annuocomposto del 28,5%, mentre la crescita degli altri vini è stata limitata al 9% – fonte Liv-Ex (the global market place for thewine trade).
Chi non ha dimestichezza con le criptovalute non avrà nessunproblema: sarà assistito dalla Banca a convertire il suo “fiat” (nome del contante nel gergo del settore, ndr) in pochi minuti e tutto online. Il correntista lo farà con entusiasmo, perché si renderà conto del vantaggio di usare le cripto. “Siano essientusiasti degli asset digitali o wine lover, i correntisti della Banca avranno infatti un vantaggio unico. Dopo un anno dal loro primo acquisto avranno diritto a un bonus fino al 50% dell’incremento del valore della criptovaluta che hanno usato per pagare il vino. Ovviamente ci sono delle condizioni da rispettare e il bonus gli sarà corrisposto in vino che il correntista potrà scegliere liberamente tra le disponibilità della Banca. Cosa potrebbe succedere se non dovesse crescere”
“il valore della cripto? Niente, il correntista si godrà comunque il vino acquisito e il suo eventuale incremento di valore dovuto all’invecchiamento.
Dal prossimo giugno il portale della IWCB sarà online per mettere a disposizione dei suoi correntisti reali – potenziali e di tutti gli “stakeholder” (cantine – believers – compratori di utility token), fornendo continue informazioni sui vini del suo portafoglio, la promozione delle aste online e le opportunità di scambio tra i propri correntisti, fornendo assistenza continua per facilitare i pagamenti in criptovaluta.
Rosario Scarpato, Ideatore, Fondatore e Direttore del Progetto, assicura che: “Questa è un’occasione per le cantine italiane selezionate per fare storia e allo stesso tempo per entrare nel futuro, non solo perché vedranno per la prima volta i loro vini acquistati in criptovaluta, ma perché beneficeranno dei vantaggi di un’esposizione mediatica globale, della brand awareness.
Le cantine selezionate infatti non avranno nessun costo monetario da sostenere, avranno diritto a
cospicue “Revenue Sharing”, oltre che avere reintegrati i loro vini una volta venduti.
Inoltre riceveranno degli “utility token” gratuiti emessi dalla Banca e che potranno scambiare liberamente sulmercato”.
La partecipazione delle cantine alla IWCB è solo su invito. La Banca ha predisposto un originale e sofisticato algoritmo che sceglierà i vini in base a una serie di parametri, compresa la loro capacità d’invecchiamento, la reputazione e il rendimento dello specifico vino in termini di incremento del suo valore durante gli anni. La Banca ha anche una sezione dedicata ai vini speciali: piccole produzioni – varietà autoctone – aree interessanti.
Il progetto della IWCB nella sua fase “uno” che è proprio quella della partecipazione delle cantine. Per ottenere i vantaggi riservati all “fondatrici” le cantine interessate dovranno perfezionare la loro
adesione entro il 15 aprile 2021.”
di Maurizio Pelli
fotografia: IWCB