Maurizio Pelli editore
Fotografia: Museum of the Future – Dubai
L’ultima futuristica icona di Dubai – Emirati Arabi Uniti
Lo scorso 22-02-2022, data palindroma, leggibile e pronunciabile nei 2 sensi, si apre una parte della sommità dell’ovale, curvea, inedita, futuristica struttura mentre un’astronave, non UFO, ma un “velivolo” perfettamente costruito e identificato atterra all’interno, il tempo di richiudersi e già il nuovo “Museo del Futuro” è icona più che indiscussa, perché in poche ore il filmato reale, degno dei migliori registi di sci-fiction (fantascienza) è in orbita Wi-Fi attorno al mondo dove immediatamente e globalmente già si iniziò a discuterne.
Luci e proiezioni spettacolarmente scintillano sulle rotonde pareti esterne di acciaio illuminando le 3 citazioni in calligrafia araba disegnate dall’artista emiratino Matar bin Lahej, del Vice Presidente e Premier dell’Emirato di Dubai S.A.R Sheik Mohammed bin Rashid Al Maktoum, aprono ufficialmente il Museo.
“Non vivremo per centinaia di anni, ma possiamo creare qualcosa che durerà per centinaia di anni – Il futuro sarà per coloro che sapranno immaginarlo, progettarlo e realizzarlo, il futuro non aspetta, il futuro si può progettare e costruire oggi.
Il segreto del rinnovamento della vita, dello sviluppo della civiltà e del progresso dell’umanità è in una parola: innovazione”. S.A.R Sheik Mohammed bin Rashid Al Maktoum.
Lo scorso 2 Dicembre la data del “Golden Jubilee”, durante le celebrazioni dell’anniversario dei 50 anni della formazione degli Emirati Arabi Uniti, l’Unesco designa la data come “Il Giorno Internazionale del Futuro”, mentre il museo per la sua originale e futuristica architettura viene inserito nella lista dei 14 edifici più belli del mondo dal National Geographic.
Dalla metà del 2015, ogni volta ache transitavo sulla “Sheik Zaied Road”, all’ombra delle “Emirates Tower” notavo questa insolita e inusuale struttura “orbitale” crescere apparentemente inalterata all’esterno, mentre ancora non sapevo che all’interno venivano eretti 7 piani senza impalcature o sostegni convenzionali, 30 mila mq di opera ingegneristica innovativa futuristica alta 77 metri. La sue facciate, estese 17 mila metri quadrati illuminate da 14 mila metri di impianti luminosi. Oggi mi è chiaro perché sono stati spesi 7 anni per la costruzione del “Museo del Futuro, quando normalmente a Dubai, costruiscono interi quartieri, mega strutture e grandi opere in molto meno di 7 anni. Opera disegnata dall’architetto Shaun Killa, progettata da Kela Design – consulenza ingegneristica della Pero Happold.
“Lo Spazio connesso alla Terra”, dal presente al futuro, le soluzioni per la “ricostruzione del nostro pianeta” con una visione sostenibile globale che preservi fauna e flora con l’intento di mantenere inalterati i cambiamenti climatici causati dalle attività umane.
Il Museo del Futuro di Dubai, già definito “Edificio più bello del Mondo” oggi è luogo simbolo delle sfide tecnologiche innovativo futuristiche mirate a risolvere i grandi problemi dei nostri tempi, come l’inquinamento, la sostenibilità e la produzione alimentare per “ricreare” un migliore ambiente per il futuro dell’umanità.
Motivi per i quali all’interno i visitatori vivranno delle esperienze di “realtà virtuale” proiettata nello spazio, godranno di “Mostre d’Arte” con più di 1000 opere “interattive in movimento” create da “robot” che si rinnoveranno ogni 6 mesi in base ai cambiamenti e alle conquiste tecnologiche globalmente ottenute.
Reale invece, la visione della iper tecnologica realizzazione architettonica di spazio interno vuoto privo di sostegni, pilastri e colonne, una “costruzione fluida” già da record definita come “Edificio più fluido del Mondo”, costata 500 milioni di dirham (aed) circa 130 bilioni di Euro, voluta finanziata e realizzata dalla “Dubai Future Foundation”.
All’interno si sale con una “astronave ascensore” nelle diverse sezioni, la prima dedicata all’interazione della mente umana con la robotica e l’intelligenza artificiale finalizzata all’ampliamento delle sue capacità. La seconda esplora come la robotica potrà creare e costruire rapporti interattivi tra esseri umani e robot, in relazione all’assistenza della popolazione anziana, disabile o ammalata. La terza sezione si occupa di finanza applicata all’intelligenza artificiale al servizio della gestione finanziaria e patrimoniale.
Il Museo del Futuro di Dubai, sotto la supervisione della “Dubai Future Fondation” offre al suo interno laboratori scientifici, corsi, aule d’ascolto e saloni per conferenze. Oggi è già divenuto punto di riferimento internazionale per le discussioni e condivisioni di esperienze e scambi di idee di esperti e scienziati campo della tecnologia finalizzata alle futuristiche innovazioni. Un museo “vivo e attivo” dove gli “innovatori” vengono ascoltati con molto interesse e in alcuni casi finanziati grazie allo spirito innovativo proiettato nel futuro di una giovane (età madia 33 anni), Città “Open Mind” (mentalità aperta), “Città Pilota” che oggi, già vive nel futuro.