VERONA
“La cucina ha senso soltanto se abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni “. Questo il “ credo “ di Stefano Baiocco, Executive Chef di Villa Feltrinelli.
Baiocco stesso dice: Amo la pulizia in bocca e nel piatto.Non uso troppi elementi e cerco di mantenerli tutti ben definiti.In ogni mio piatto dev’essere presente almeno un elemento capace di stimolare la riflessione di chi mangia facendolo pensare…
La cura, poi, quasi maniacale delle erbe officinali che segue e raccoglie personalmente, l’elaborazione degli ingredienti per trasformarli in un unico sapore, e la stessa fusione di colori lo fanno avvicinare quasi più alla pittura che alla cucina. Per capirlo, infatti, bisognerebbe avere uno spirito ricettivo, come si fa con l’arte, senza essere troppo rigidi dal punto di vista intellettuale, ma privilegiando la sensibilità.
La sua è una cucina senza stress, aerata, leggera, botticelliana, dai gusti lievi, una primavera di sensazioni, un’alchimia di proposte realizzate con grandissima tecnica e con straordinario “ amore”.
Mi han chiesto cosa chiedo dai miei piatti…
Più che voler qualcosa, spesso mi accorgo che ho con loro un rapporto quasi “carnale”, credo questo dipenda anche dal numero limitato di ospiti che serviamo: è un po’ come invitare degli amici a casa propria. Sino ad un certo numero di persone riesco ad avere tatto sui piatti, a sentirli veramente miei, come se ognuno di loro avesse la mia voce, diversamente si perde la cognizione e non è più una tua creazione ma semplicemente un prodotto. La cucina è per me un mezzo di espressione… Ciò che mi interessa è comprendere le sensazioni delle persone che vengono a mangiare, capire ciò che desiderano e cosa li affascina; vorrei riuscire a toccare i loro pensieri perché credo che la gastronomia sia più nella testa che nella pancia.
VERONA