Emanuele Kottakis, di padre greco e madre italiana, nasce a Genova il 20 Marzo 1977. Dopo aver trascorso l’infanzia a Recco si trasferisce a Camogli, il promontorio di Portofino è il panorama appeso alle sue finestre di casa. Da ragazzo lavorò nel famoso locale di Santa Margherita, il “Covo di Nord Est” (dove certamente, senza conoscerci ci incrociammo). Allora gestiva l’entrata personale al privè del patron Mr Liguori, accesso esclusivo di VIP e personaggi famosi. Lì, conobbe importanti contatti che ancora oggi frequenta e che hanno avuto un ruolo determinante nel suo lavoro. Giocò, per un breve periodo, a pallanuoto nella gloriosa “Pro Recco”, anche se la sua prorompente passione, già d’allora, fu quella di interagire con le persone del mondo del business. Frequento il Liceo Scientifico con indirizzo sperimentale, informatica e fisica, vincendo qualche concorso alle Olimpiadi nazionali. Nonostante il successo conseguito, conclusi negli studi di fisica – informatica, si iscrisse alla facoltà Filosofia. Per spirito di indipendenza, diventa cameriere – bagnino – PR – venditore – lava auto, per mantenersi agli studi. Partendo da zero, da semplice installatore, passa presto al commerciale – capo di filiale a manager di varie e importanti società italiane – internazionali entrando successivamente come azionista. La sue passioni; Portofino, lo champagne, e il mare, segneranno la sua prossima svolta. Dalla Cala degli Inglesi dell’area marina protetta, alla Champagne, all’evoluzione della couvée “Cloe Marie Kottakis” della Maison du Champagne Drappier, al Vinitaly – Desco – Wine Fest – Tutto Food Milano – La Grande Festa Del Vino di Venezia – Londra – Atene – New York –
Merano Wine Festival. Si inserisce come Hightlight della Catwalk Champagne edizione 2019, giornali e blog, tra i quali il Sole 24 Ore, sul suo allegato del lusso. Come spesso accade, le eccellenze nascono dalle ispirazioni, la conoscenza e i contatti importanti. Questo il percorso che a portato Mr Emanuele a creare e fondare “Jamin”, Underwater Wine Cave, – 52.
Parlaci di Jamin, ho avuto il grande piacere di essere stato tuo ospite al Castello Brown, in occasione della degustazione della prima cuvée risalita dalle acque della Cala degli Inglesi, cosa ha rappresentato per te quella splendida serata?
Ricordo come fosse ieri, quando dopo il mio piccolo discorso, “lasciamo parlare il bicchiere” tu mi avevi raggiunto per presentarti lasciandomi il tuo prezioso libro, mi hai subito colpito.
Era la serata che avrebbe definito la strada e il futuro di Jamin!
Ricordo con tanta emozione quel momento, eravamo nella nostra Portofino a 52 metri sopra il livello del mare, in poche ore eravamo andati in “overbooking”, le candidature aperte per i 52 ospiti auto candidatisi sul nostro sito (adoro la numerologia).
Dopo tanti anni di lavoro nell’ombra, finalmente era giunto il momento di presentarci, lo abbiamo fatto invitando altre 52 persone cercando tutti i critici più agguerriti, ripensandoci, abbiamo davvero osato molto.
Partecipò così il Gotha della sommellerie e della cucina italiana, nell’ambito dello champagne; giornalisti – critici – enologi e sommelier.
Chi in quel momento, davvero si intendeva di questo prodotto, avrebbe potuto darci il giusto riscontro. Dopo tanti anni di calcoli, test e analisi con un esito positivo, ora il bicchiere, era l’unico che potesse sentenziarne il risultato! Posso asserire che è piaciuto molto, 104 bottiglie stappate per 104 invitati all’evento, sono un segnale inequivocabile.
Cuvée Cloe Marie Kottakis, Maison Du Champagne Drappier, non sembra che tu abbia scelto una maison a caso!
In realtà l’esatta denominazione è: “Cloe Marie Kottakis” champagne cuvèe – 52, elaborè par Drappier. Ovviamente, il partner che ha creato lo champagne per questo progetto è un grande produttore e un ottima persona, un amico d’infanzia, una persona a me cara, certamente tra coloro che hanno saputo abbracciare meglio la nostra “follia”. Ricordo ancora quando gli proposi questo folle progetto, lui, senza indugio rispose “wow,ok”!
Underwater Wine Cawe 01, non è solo un brevetto?
Chiamiamolo tecnicamente la nostra sede di test e attuale cantina subacquea, quella di Portofino, la UWC 01. Da qui parte tutto, qui vogliamo sperimentare per permettere al mondo dell’enologia di utilizzare processi analoghi per l’evoluzione in bottiglia dei vini spumanti. Il nostro brevetto è stato depositato con tutti i dati e le analisi riprodotte in questa cantina.
– 52?
Il meno 52 era il nome piu corretto per la nostra cuvée, per mesi abbiamo cercato tra i nomi più bizzarri, dimenticandoci che la nostra “chiave algoritmica” era una colonna d’acqua a – 52 metri (isobara per il nostro champagne). Un giorno, durante un pranzo nel ristorante di un caro amico è arrivata l’ illuminazione, e – 52 fu! Ricordo ancora il brindisi con Vittorio.
Ambassador, sommellerie e ristoranti, parlaci di questo tuo progetto
In realtà dopo la presentazione del mese ottobre 2018, si presentò un grosso dilemma, tutti volevano il – 52, la nostra è una produzione davvero limitata, alcuni si sono subito proposti per acquistare l’intera collezione, ma per noi sarebbe stato un fallimento spegnere un fuoco appena acceso. Dopo tanti anni di cure e attenzioni, oltre al vino, in questo contesto, avevamo la missione di comunicare il più possibile cosa avevamo sperimentato e prodotto e quale era l’innovazione. Non è stato facile, avevamo bisogno di persone tecnicamente esperte e in grado di comprendere le tecniche utilizzate applicate a questo champagne che aveva appena segnato la “storia”, essendo stato il primo in 300 anni, ad avvicinare la parola Underwater alla D.O.P. Champagne!
Ecco perché abbiamo deciso di selezionare – calmierare – contenere la lista dei ristoranti, proponendolo solo a quelli che fossero stati in grado di apprezzare questa innovazione e che fossero pronti a raccontarla, spiegandola ai loro clienti. Così, in maniera spontanea nasce:
Ambassador, dedicato ristoranti stellati e non che esprimono e rappresentano la più alta sommellerie nelle loro zone. La sommellerie è un elemento chiave, chi meglio di un sommelier può raccontare, innamorandosi del processo e saper trasmettere il risultato di questo meraviglioso champagne? Un gran prodotto, uno champagne esclusivo, non solo per il fatto che arriva da Portofino, ma per suo merito, per la tecnica enologica, il processo innovativo e la completa piacevolezza nel bicchiere. Le selezioni dei locali – ristoranti sono ancora aperte, non supereranno le 52 adesioni in Italia. Con noi avranno il compito di raccontare, migliorare e servire questo meraviglioso progetto ai clienti più esigenti e curiosi, agli amanti delle Bollicine!
Articolo di Maurizio Pelli, editore