Articolo di Luca Coslovich, Autore
“Non importa quanto freddo sia l’inverno, dopo c’è sempre la primavera”.
Una cravatta di seta intorno al collo, un portasigarette in una mano ed un cocktail nell’altra, Fleming era l’immagine sofisticata degli anni ‘60. Ma mentre passeggiava a piedi nudi sulla sua spiaggia privata a GoldenEye, nella baia di Oracabessa, ha sognato uno dei personaggi più duraturi della letteratura e del cinema mondiali.
La prima volta di Fleming in Giamaica fu nel 1942, mandato li dai vertici dell’intelligence per un operazione denominata “Golden Eye” ed una volta finita la guerra ci torno’ per costruire la sua casa.
Anche la location la dice lunga sull’interesse dello scrittore per le parole: Orcabessa, che tradotto significa testa d’oro. Quale posto migliore per un occhio d’oro?
Lo scrittore progetto da solo la villa, pur non avendo nessuna esperienza in quel campo. Le finestre non hanno vetri, per far entrare l’aria e la luce del sole ma solo persiane che servono in caso di pioggia, e naturalmente, aveva ragione: le brezze a Golden Eye sono una delizia, tutte le ore del giorno, tutti i periodi dell’anno.
Ma a questa storia dobbiamo aggiungere un altro protagonista: Chris Blackwell nato in una famiglia che vive in Giamaica dal 1625 ed esporta banane, noci di cocco e rum. Appassionato di musica, agli inizi degli anni ‘60 fonda la sua casa discografica, la Island records, che anni dopo farà conoscere il reggae ed in particolare Bob Marley in tutto il mondo. Qui le connessioni si fanno importanti: la zia di Chris era amica del creatore di 007, ed andava spesso a Golden Eye a prendere il the (o forse un cocktail) portando con sé il nipote. Oggi il non più giovanissimo Blackwell é propietario della villa che fu di Fleming. In occasione dell’ultimo fil di Bond uscito nelle sale, Blackwell ha prodotto un rum in edizione limitata: “James Bond è stato una parte importante della mia vita, dall’aver pranzato con Ian Fleming nella sua villa Golden Eye all’essere lo scout del primo film di James Bond, il Dr. No (1962).
È stato un piacere lavorare con i produttori di No Time To Die. Il nostro team giamaicano ha fornito il nostro leggendario rum per le riprese a casa di James Bond, e questo ha completato il cerchio di questa relazione molto speciale. Questo è un rum che celebra la Giamaica, le mie amicizie e anche la mia eredità familiare.” – Chris Blackwell.
Il rum in questione é un raffinato rum giamaicano scuro prodotto da J.Wray & Nephew distilleria in Giamaica sotto la supervisione della First Lady of Rum & Mastro distillatore di Appleton Estate, Joy Spence.
Tutte questo é stato di ispirazione per il cocktail dell’estate: il sapore dei caraibi dato dal rum e dal latte di cocco, la freschezza del frutto della passione e l’intrigante profumo dello zafferano, una spezia preziosa che arricchisce e colora d’oro il long drink, leggero di alcol, ci porterà idealmente sulla spiaggia della Giamaica, magari pensando a Ursula Andres che esce dalle acque azzurre…
Golden Eye
- Blackwell rum 007 special edition
- latte di cocco
- lime
- frutto della passione
- zafferano
Si prepara nello shaker e si serve in tumbler con ghiaccio
Foto di Emanuealenne (Emanuela Nocito)
bicchiere della collezione America ‘20s di Bormioli Rocco
location: bar la rotonde, casino di Monte-Carlo, Villa et jardin Ephrussi de Rothschild, Saint-Jean-Cap-Ferrat