PARMA, EMILIA ROMAGNA
Un paese non dice la sua storia; la contiene come le linee di una mano”. E così è per il paesaggio, tanto più quello delle Langhe, protetto da un imprimatur dell’Unesco. Una verità che Italo Calvino scrive e mai come nel paesaggio di questa area del Piemonte questa definizione è più azzeccata. Partiamo alla scoperta di questa regione con l’idea di bearci con il paesaggio e di gustare i suoi sapori migliori, punto di partenza è stato il paese di La Morra, dalla sua bellissima terrazza si domina il paesaggio sottostante, le colline sono tracciate da linee parallele che disegnano le colline delle Langhe in figure geometriche precise. Cosa c’è di meglio che gustarci un buon bicchiere di Nebbiolo mentre ci guardiamo il paesaggio sottostante. Il cielo si riflette all’interno del bicchiere di vino, come in un’alchimia ci ricorda che è un frutto di questa terra, di questa natura, dove l’uomo ha disegnato e plasmato la terra. Riprendiamo il nostro viaggio alla scoperta di paesi i cui nomi ci ricordano il buon Vino: Barbaresco, Barolo, Novello; siamo ormai alla fine della stagione della vendemmia, l’ultima uva da raccogliere è l’uva nebbiolo, che deve essere raccolta dopo le prime nebbie, i grappoli sono belli, quest’anno sarà una buon’annata per il vino! Lungo il percorso ci fermiamo anche in luoghi che sono intrisi di storia, uno di questi è Grinzane Cavour.Un territorio, questo, dal forte impatto storico e culturale. Gli ha dedicato un servizio anche Alberto Angela nel suo “Meraviglie – La penisola dei tesori”.
Il nome del piccolo borgo, che conta meno di duemila abitanti, è stato cambiato solamente nel 1916, per rendere omaggio allo statista Camillo Benso Conte di Cavour, che di Grinzane fu Sindaco per ben 17 anni. Cavour oltre che grande statista che contribuì al risorgimento Italiano, riuscì a gestire gli eventi politici che assieme all’impresa dei Mille portarono alla formazione del Regno d’Italia, fu anche il primo a sperimentare nelle cantine la produzione del famoso vino Barolo. Il nostro itinerario prosegue verso le alte langhe, qui si coltiva un vitigno per produrre l’ALTA LANGA” igp-dop, vini spumanti, ottenuti esclusivamente con la rifermentazione in bottiglia, solo i terreni calcareo argillosi di quest’area conferiscono ai vini i classici profumi di mela, pera, pesca, miele, fiori gialli, burro, nocciole, confetti e crema, con buon rapporto sapidità e freschezza e struttura di medio corpo.
Il vino matura nelle storiche cantine di Canelli, noi abbiamo visitato quella storica di Contratto, ora patrimonio UNESCO, è un vero tesoro, unico nel suo genere. Questa enorme cattedrale sotterranea si estende per più di 5000 metri quadrati; scavata nella marna che compone la collina alle spalle della piccola città di Canelli, arriva a raggiungere una profondità di 32 metri. Qui abbiamo fatto il Tour guidato con la degustazione dei vini dell’Alta Langa.
In questo viaggio alla ricerca della storia e dei sapori non potevamo dimenticare di visitare la distilleria Levi, a Neive nel 1925 Serafino Levi creò la sua distilleria, era equipaggiata, allora come oggi, con un alambicco a fuoco diretto, il figlio Romano dal 1935 alla sua morte nel 2008, continuò a produrre le sue grappe di cui artisticamente ne disegnava anche le etichette. Ora la casa-distilleria dei Levi, è un Museo vivo e produttivo della Grappa, una vera e propria isola del tempo, in cui il Genius Loci di Romano Levi, aleggia ovunque nell’arte, nei modi e nei tempi di lavoro, negli oggetti semplici ed essenziali, nei profumi e nella serenità. Finiamo il nostro percorso nelle langhe per andare a vedere un altro luogo dove il paesaggio riesce ancora ad incantarci. Saliamo a Sale San Giovanni, nell’alta Langa Cuneese. Qui dal mese di Giugno ad Agosto, le colline intorno al paese si tingono di diverse sfumature di viola, ecco i campi di lavanda. In questo viaggio abbiamo scoperto un altro angolo della nostra bella penisola, dove oltre che alla bellezza dei luoghi, ci ricorderemo per i sapori e i profumi. La nostra Italia non ci finisce di stupire !
Foto e testo di Gigi Montali (novembre 2020)
Articolo e fotografia di Gigi Montali